/ Luglio 19, 2021/ News alcol

Lancet Oncology pubblica uno studio sull’associazione tra il consumo di alcol che sfata il mito del “consumo moderato” . Gli autori dello studio evidenziano che l’unica quantità di alcol che non comporta alcun aumento del rischio di tumore è pari a “zero”. I ricercatori hanno raccolto i dati sul consumo di alcol nel 2010 e li hanno confrontati con i casi di cancro noti per essere correlati all’alcol nel 2020. Serviva una finestra di tempo di almeno 10 anni perché alcuni tumori associati all’alcol, come quelli della cavità orale o del seno, si sviluppano a distanza di tempo. Secondo i loro calcoli, il 4 per cento dei casi di cancro registrati nel 2020 può essere attribuito al consumo di alcol. In numeri assoluti si tratta di 741mila nuove diagnosi, di cui 570mila tra gli uomini. Esofago, fegato e seno sono i tumori più frequenti tra i consumatori di alcol. A rischiare di più sono i cosiddetti “bevitori forti” che consumano più di 60 grammi di etanolo al giorno (sei drink). Il 47 per cento dei casi di tumore correlati all’alcol (346mila casi) si registra in questa categoria. Il 39,4 per cento (292mila casi) riguarda invece chi beve tra i 20 e i 60 grammi di etanolo al giorno (da due a sei bicchieri di bevanda alcolica), definito “bevitore a rischio” (risky drinking). La percentuale più alta di tumori attribuibili all’alcol è stata riscontrata tra gli uomini che bevevano quotidianamente da 30 a 50 grammi di etanolo e tra le donne che ne consumavano da 10 a 30 grammi. 

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